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Papa Francesco suggerisce una nuova amnistia

Papa Francesco suggerisce una nuova amnistia

Autore: Teresa.Corrado - Redazione Cronaca
Data: 03/09/2015 08:40:24

La lettera che papa Francesco ha inviato a monsignor Fisichella parla di amnistia, come quelle che hanno caratterizzato altri Giubilei. Le sue parole aprono un nuovo confronto in parlamento, che affronterà la questione, ma che vede già due schieramenti ben divisi. A suggerire la necessità di affrontare la questione in Parlamento è lo stesso presidente del Senato Pietro Grasso che da New York commenta la lunga lettera del papa. "Il parlamento deve decidere se una legittima aspirazione della Chiesa possa diventare un fatto politico rilevante", ha sottolineato in un suo intervento sull'anno del Giubileo sulla Misericordia.

Chi sicuramente plaude al suggerimento di papa Francesco, è il leader dei Radicali Marco Pannella, che ha ringraziato il papa per le sue parole e per il suo interessamento alla questione carceri. "Credo tu stia dando un contributo straordinario che muove e commuove la nostra specie e il mondo nel quale viviamo". Sono state queste le parole con le quali Pannella ha ringraziato il pontefice che ha posto l'accento sulla "responsabilità".

Il leader della Lega Nord Matteo Salvini, Intervenendo a Sky TG24 Pomeriggio, invece è stato perentorio e deciso nel rifiutare un'idea simile. "La grande amnistia la rifiuto con tutta la mia forza. L'Italia ha bisogno della certezza della pena, chi sbaglia paga. Se qualcuno è stato condannato a dieci anni di carcere, non è che, perché c'è il Giubileo, esce cinque anni prima e ricomincia a stuprare, rapinare o spacciare". In questo modo non cambia idea secondo le direttive che da anni segue il suo partito.

A schierarsi contro l'amnistia e a favore della certezza della pena, anche il Ministro dell'Interno Angelino Alfano, che pone uno stop alle amnistie che in Italia sono state utilizzate spesso come metodo per svuotare le carceri dove i detenuti sono in sovrannumero. "Il Santo Padre fa il pastore di anime, io come ministro dell'Interno non posso non ricordare che dietro ogni condannato c'è almeno una vittima a cui lo Stato deve rispetto" ha aggiunto rispondendo ad una diretta domanda che gli era stata posta a Milano.  


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